Che cosa è l'Autismo
Linee Guida per lo stato di New York
I Disturbi dello spettro Autistico rientrano nella macrocategoria diagnostica dei “Disturbi Generalizzati dello Sviluppo” o "Disturbi Pervasivi dello sviluppo": in entrambe i casi i cut off clinici fanno leva su due concetti chiave. Il disturbo è generalizzato in quanto interessa, in modi diversi, lo sviluppo di tutte o quasi tutte le funzioni mentali (percezione e discriminazione, attenzione, motricità, memoria, linguaggio, imitazione, a volte intelligenza e, più in generale, adattamento all’ambiente) e pervasivo in quanto si ripercuote in tutte le aree-contesti di vita. In secondo luogo l’autismo è un disturbo di sviluppo: ha origine in età evolutiva ma le disfunzioni di base si inseriscono in un organismo che cresce e si modificano e modellano in tutto l’arco di vita.
Il punto cruciale per tutte le manifestazioni dell'autismo è la triade sintomatologica (Wing e Gould) che pervade a vari livelli qualitativi-quantitativi le persone che sono affette da tale patologia: è clinicamente caratterizzato da una compromissione delle funzioni comunicative e della socializzazione, associato a comportamenti ripetitivi, stereotipati e ad un’alterata capacità immaginativa. L’eziologia dell’autismo non è ancora ben definita, le ipotesi e le linee di ricerca evidenziano una componente neurobiologica sulla quale si inseriscono fattori ambientali che ne determinano la maggiore o minore complessità clinica, portando pertanto a fenotipi clinici altamente variabili. In questo terreno si sono posizionate proposte terapeutiche varie e fantasiose, spesso con costi elevati ed appannaggio esclusivo delle famiglie, talvolta poco o per nulla documentate e verificate in ambito scientifico.
In questi ultimi anni, la scienza ha evidenziato che il trattamento cognitivo / comportamentale è quello che ha prodotto i migliori risultati pratici per i soggetti autistici. Oggi possiamo affermare che il quadro globale dell'autismo è notevolmente migliorato, se confrontato con gli aspetti prognostici di 20 anni fa. Si sono evidenziati progressi in varie aree, come ad esempio il linguaggio, lo span di miglioramento delle competenze cognitive individuali, le abilità manuali, le autonomie personali e sociali; tutto questo grazie agli avanzamenti delle conoscenze scientifiche, ad un impegno costante e continuativo di personale specializzato, ad una progettualità atta a stimolare positivamente i bambini e i ragazzi autistici al raggiungimento di obiettivi di livello superiore. La sfida, per tutti i percorsi abilitativi e terapeutici, è quella di ostacolare su tutti i fronti la pervasività del disturbo, a livello contestuale, costruendo aree di abilità, promuovendo un percorso verso l’autonomia in un’ottica life-span.